Una tassonomia linneana…nel diversificare l’informazione?

di asterisco

Assistiamo oggi con totale disinvoltura, nell’ambito dell’informazione, al nascere di nuove specie di soggetti che ben si prestano a una nuova tassonomia in senso linneano, viste le particolarità polivalenti che li contraddistingue con le notevoli e multiformi capacità di  adattamento ai contesti politico-sociali cui si riferiscono.  

In teoria l’informazione degna di questo nome, essenziale in un sistema democratico, è necessario si basi su fatti reali e verificabili, che costituiscono la cronaca, di cui è possibile in un secondo tempo farne una valutazione appropriata e tentare di darne un giudizio equilibrato. Prevale invece un opinionismo di maniera allineato al potere politico dominante e il più delle volte artefatto, mistificatorio, senza scrupoli e camaleontico.

Linneo aveva definito cinque categorie tassonomiche: specie, genere, ordine, classe, regno alle quali oggi ci sembra di poterne aggiungere un’altra che definiamo apparenza,relativa alla visibilità mediatica, pur mantenendo la cosiddetta nomenclatura binomiale, cioè due parole, che ne indicassero in maniera univoca il gruppo d’appartenenza.

Alcuni esempi: specie Homo, genere Scrivens, ordine Blateranti, classe Zerbini, regno Salottiero, apparenza Televisiva. Si potrebbero così formare tanti gruppi ciascuno con un proprio rango tassonomico che contiene tutte le caratteristiche che ognuno nel sentire i loro sproloqui dialettici, e passare da un salotto-studio televisivo a un altro, può con una certa fantasia ad essi associare. Oggi purtroppo questo è lo status dell’informazione cui siamo volenti o nolenti sottoposti e per giunta anche in quello che si definisce servizio pubblico!