Un Giano bi…o trifronte… il Matteo chierichetto da strapazzo?

Una cosa accomuna la nostra classe politica: salire su qualcosa che la faccia sopraelevare sull’aurea mediocritas, intesa nel senso italiota del termine, non certo oraziano, sia esso un piedistallo che un predellino.

Al Senato della repubblica se ne son sentite delle belle e per giunta nella sede istituzionale per eccellenza non poteva accadere diversamente da quel che s’era visto nel Duomo di Milano. Le parole molte volte si prestano per fare da contorno a discorsi vuoti e inconsistenti come una cornice di vario spessore e consistenza per un’opera d’arte, ma in questi casi dove sia l’arte non è dato capire, puro e semplice eloquio oratorio tendente al sofistico più che politico. Certo oratori di tal fatta e per giunta nella terra di Cicerone ne abbiamo avuti tanti e ce ne saranno di altri, almeno per mantenere viva la tradizione. L’arte oratoria nostrana non conosce limiti, cambia solo il palcoscenico, pulpito o scatola magica, sperando solo che non tornino di moda …i balconi!