Tour de force per la manovra da 35 miliardi di euro

Dopo la maratona della Camera, che ha portato all’approvazione della legge di Bilancio all’alba della vigilia di Natale, la manovra da 35 miliardi per il 2023 passa alla prova del Senato per il via libera definitivo entro la fine dell’anno, che allontana lo spettro dell’esercizio provvisorio dall’1 gennaio. Un problema più di immagine che di sostanza considerato che, durante la proroga, la spesa sarebbe congelata sugli stessi parametri dell’anno scorso. Nella storia della Repubblica è successo 33 volte di cui l’ultima nel 1988.

Visti i tempi strettissimi, l’esame del testo, approvato a Montecitorio con 197 voti a favore, 129 contrari e due astenuti, dopo una seduta fiume in cui non sono mancati momenti di tensione con le opposizioni, si prospetta ‘blindato’. Il Senato approverà la manovra con la fiducia senza quindi dare la possibilità ai parlamentari di mettere ulteriormente mano alle misure. La prima convocazione è prevista il 27 dicembre alle ore 14 per l’avvio della sessione di bilancio, con l’invio del testo alle commissioni. Sarà la conferenza dei capigruppo a dettare il timing dell’approvazione della Finanziaria.

L’assemblea di palazzo Madama, secondo il calendario, si riunirà poi il 28 dicembre dalle 9 e 30 e il 29 allo stesso orario. Quest’ultima convocazione si terrà solo “se necessaria”. Significa che la Manovra potrebbe già essere stata approvata con i grandi capitoli di spesa che comprendono famiglia, pensioni, reddito di cittadinanza, energia.