di Arturo Giglio
Sulla rigenerazione dei borghi-paesi lucani oggi si è consumata la più netta distinzione tra chi (Giunta Regionale) continua a farne occasione di convegni e chi (Comuni-Terre di Aristeo) invece passa ai progetti di investimenti pubblico-privati. Così mentre nella Sala Inguscio si teneva l’ennesima conferenza di studi a partire dalla Magna Grecia nel tentativo ancora di individuare strategie, a pochi metri, nella sala conferenze della sede del Distretto Terre di Aristeo (via Verrastro), le strategie si sono materializzate. Otto sindaci dei Comuni di Abriola (Romano Triunfo), Barile (Antonio Murano), Missanello (Filippo Sinisgalli), Pomarico (Francesco Macini), Rionero (Mario Di Nitto), Sarconi (Giovanni Tempone), Spinoso (Pasquale Deluise), Vaglio (Francesco Santopietro) hanno firmato l’Intesa di Programma per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi e Paesi lucani. E’ stato spiegato che il Progetto sarà attuato per lotti ciascuno dei quali prevede almeno 50 milioni di euro di investimenti e almeno 100 unità abitative. Il sindaco di Spinoso Deluise a nome dei colleghi sindaci ha detto che “non c’è più tempo da perdere”. Il crescente spopolamento, fino alla desertificazione, della maggioranza dei “Paesi” (piccoli Comuni), specialmente delle aree interne, e dall’emigrazione dei giovani che, per la mancanza di prospettive sociali visibili e le insufficienti opportunità lavorative, sta mettendo a rischio la stessa esistenza dei Borghi e dell’intera Regione”. non c’è più tempo e volontà di attendere gli atti promessi dal Presidente Bardi nell’incontro del 17 marzo con Terre di Aristeo e ancor meno un incontro ripetutamente sollecitato. I sindaci sono decisi ad andare avanti comunque dimostrando di dare rilevanza ai progetti e alla programmazione di azioni ed iniziative piuttosto che ai convegni. Tanto più che non c’è più nulla da studiare e da ricercare strategie.