L’invecchiamento della popolazione costituisce per le popolazioni delle società occidentali il fenomeno demografico di maggior rilievo della fine del XX secolo, e ancora di più lo sarà nei primi decenni del XXI, tanto le sue conseguenze sono molteplici, diversificate, incisive e diffuse: tutti i comportamenti – demografici, sociali, economici, politici, culturali – e tutti i bisogni, infatti, cambiano fortemente con il variare dell’età dell’individuo. Questo fenomeno demografico, in base al quale la quota di ultrasessantenni in una popolazione contemporanea potrebbe passare in pochissimi decenni dal 10 fino al 45% e quella degli ultraottantenni dall’1 fino al 10%, è senza precedenti storici ed è decisamente rivoluzionario perché altera in misura straordinaria equilibri millenari. Esso rimette infatti in discussione la struttura economica, l’organizzazione sociale, la visione della vita e del ciclo della vita, il sistema di relazioni interpersonali e intergenerazionali e appare non meno sconvolgente della rivoluzione tecnologica in atto e dell’annunciata rivoluzione biologica.
