Solito copione: eccesso di zelo o ipocrisia?

di asterisco

Si sa che nelle vere democrazie la tolleranza verso tutti sancisca il diritto di esprimere il proprio pensiero nel rispetto della legalità e soprattutto di quel che stabilisce la nostra Costituzione, senza orpelli qualunquistici di sorta. Oggi invece siamo di nuovo a parlare di qualcosa che non può non urtare la sensibilità di chi ha fiducia nella crescita progressiva del sentimento democratico e della coscienza storica del nostro passato. La morte di chiunque impone solo il rispetto umano, non ha bisogno di plateali esibizioni di gesti e atteggiamenti pseudo militareschi di nostalgie ben chiare, tipiche di orde delinquenziali alla ricerca dello scontro fisico che ha un solo termine: squadrismo allo stato puro di matrice fascista.

Le forze dell’ordine sono chiamate a tutelare la sicurezza di chi legittimamente manifesti nel ricordo di determinati fatti accaduti in particolari momenti di tensione politica, ma non possono usare due pesi e due misure. È fin troppo paradossale che a diverse centinaia di manifestanti sia permesso di schierarsi, inquadrati in maniera militare inneggiando al cosiddetto “presente”, con le tipiche gestualità cameratesche ben definite e circoscritte, per fortuna dalla storia passata.

Molto più preoccupante per chi crede nelle profonde radici antifasciste della Costituzione della Repubblica Italiana lo zelo eccessivo, di qualche altrettanto zelante funzionario di polizia che si affretta a identificare chi d’istinto sente il bisogno legittimo e sacrosanto di gridare da parte sua ai valori della Resistenza da cui è nata la nostra democrazia costituzionale.  Forse che questo sia divenuto, da parte delle forze dell’ordine, un nuovo sistema di assicurare il sacrosanto diritto di esprimere il proprio parere?  Qualcosa non quadra o fa squadra, visto anche quel è successo nei decenni passati tra terrorismi di vario colore e strategie non ancora chiarite della tensione!