Sintetico sì…ma simmetrico o asimmetrico?

Una parola o più correttamente l’aggettivo che oggi sembra usato in maniera assillante è: sintetico. Lo si affianca al cibo così come ai carburanti, quasi a significare il futuro prossimo venturo a cui andremo incontro per sopravvivere in una società che procede in modo asimmetrico per una legge di natura, mentre noi ci illudiamo di dominarla con regolarità, cioè in maniera simmetrica. In natura tutta la materia che ci circonda sia che provenga dal mondo animale o vegetale presenta una struttura asimmetrica in grado di generare dell’altro, con linguaggio scientifico è una miscela di enantiomeri cioè strutture sinistrorse e destrorse o meglio speculari, non uguali ma una immagine speculare dell’altra come le nostre mani.

Nella nostra alimentazione tutto quel che assumiamo ha in massima parte una provenienza industriale, il biologico tanto acclamato non sempre corrisponde al vero. Si parla di latte sintetico o carne sintetica per ovviare alla richiesta esponenziale di cibo nella popolazione mondiale, a prescindere dalle risorse naturali di cui solo una minima parte degli abitanti del pianeta terra dispone, così come in anni recenti si parlava di OGM, e si aggiunge oggi anche l’impatto ambientale che ne deriva.

Louis Pasteur già nel 1883 affermava: quando il chimico nel suo laboratorio combina degli elementi o dei prodotti nati da questi elementi mette in gioco solo delle forze non asimmetriche. Ecco perché tutte le sintesi  che  egli  determina  non  hanno  mai  asimmetria.  Lo  scienziato francese notava in quella che definiva disimmetria la singolarità di un evento emergente: una sintesi enantioselettiva o chirale offerta dalle collisioni di molecole spazialmente orientate come suggeriranno poi gli studi sulla dinamica e cinetica dei processi chimici elementari. Occorre stare molto attenti quando si sintetizzano nuovi prodotti nel controllarne la chiralità poiché la reattività chimica varia secondo l’orientamento spaziale della struttura, destrorso o sinistrorso e le possibili trasformazioni a cui si va incontro. Emblematico ed altrettanto tragico il ricordo degli effetti dannosi di un prodotto farmaceutico quale il talidomide, usato come ansiolitico nelle gestanti e trasformatosi in teratogeno, per farci capire l’ambivalenza di una scoperta applicata solo per ricavarne un profitto economico da parte delle multinazionali farmaceutiche causando circa duecentomila casi di bambini focomelici!

Oggi si manipola artatamente anche l’alimentazione con i tanti prodotti sintetici che ci propinano a scapito di un cibo più semplice e naturale. La filiera che si segue, definita con ipocrisia a chilometro zero o

peggio ancora sostenibile, a dire il vero è il più delle volte solo e soltanto di laboratorio. Le leggi della Chimica e della Fisica nello studio delle molecole in sistemi complessi ci permettono di studiarne il comportamento nelle varie fasi di equilibrio come di non-equilibrio e la rottura della simmetria ne fa la differenza, destra o sinistra, materia ed antimateria, quasi un’analogia con il Big Bang primordiale. Se nella fase prebiotica la natura compie una selezione delle molecole dando la preferenza a quelle levogire rispetto a quelle destrogire, poiché nel vivente è assente la forma destrogira diversamente da quel che avviene in laboratorio, tutto ciò forse sarà un motivo in più per aiutarci a comprendere l’origine reale e non certo sintetica della vita

Michele Vista
Michele Vista
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