Non poteva certo mancare a Sanremo un Cecco Angiolieri da strapazzo, visto le figure che lo animano. La comicità può avere senza ombra di dubbio una sua logica spettacolare, suscitando l’ilarità dello spettatore attraverso il linguaggio che si regge sulle parole di cui ci si serve, se aggeggiate però in maniera intelligente.
Un lungo monologo del comico di turno, una sviolinata puttaneggiante all’insegna di un anticonformismo di facciata che nella sua reale consistenza si rivela come un inno al detto: tutte le donne sono puttane, tranne mia moglie, mia madre e mia sorella! Uno svilimento totale, altro che anticonformismo, affabulare in parole vuote il turpiloquio cazzeggiato ad arte, credendo di far ridere, e sappiamo bene che…risus abundat in ore stultorum!
Ci riesce spontaneo ironizzare a questo punto o meglio cazzeggiare, tanto per rimanere in tema, sull’aggettivo che è anche il cognome del nostro, e porci la domanda: lo è la sua cervice o qualcos’altro?
Il fine dicitore si è messo prima in linea col festival dell’ovvietà e poi con l’eleganza del lessico televisivo.
L’ovvietà è che l’anonimo lettore capisca fischi per fiaschi o volutamente non voglia capire!
La “parolaccia” è stata sdoganata persino nelle sedi istituzionali. Infatti è tutto un gran calderone di “cazzari” e le trasmissioni televisive sono lo specchio della società e del mondo politico. Perché scandalizzarsi nella patria di Dante dove i panni non si sciacquano più nell’Arno ma nelle discariche e nei sistemi fognari? Ottimo l’articolo, per giunta breve che fa una bellissima radiografia del perfetto “italicum nostrum”. Siamo un popolo di…niente!
Vogliamo parlare delle confessioni di Paoli che ha sbandierato ai quattro venti i tradimenti della moglie di un altro cantante, anch’egli ultra vecchio. Invece di Festival chiamiamolo Residenza sanitaria per anziani affetti da demenza! Intanto noi paghiamo il servizio pubblico e questi quattro straccioni con centinaia e centinaia di migliaia di euro.
In una canzone di Francesco Guccini c’è una frase bellissima: “è al culo tutto il resto!”