Michele Santoro, una delle voci ancora libere, in grado di trovare qualche spazio d’opinione nel panorama massmediatico dominante, non ha peli sulla lingua sulle dimissioni dei colleghi Fazio e Annunziata dalla Rai e taglia corto lapidario: “Sono convinto che la Rai come azienda abbia avuto una perdita editoriale. Ma io non sopporto nessuno dei due”. Michele Santoro interviene a Di Martedì sul caso Fazio-Annunziata e si scaglia senza filtri contro i due e fornisce tutta un’altra versione dei fatti sull’addio dei due conduttori alla tv pubblica. “Innanzitutto le narrazioni di Fazio e di Annunziata sono sempre un po’ farlocche”, ha esordito il buon Santoro, argomentando le sue parole ripercorrendo le vicissitudini dei suoi colleghi durante i lunghi percorsi professionali in RAI.
A Fazio Santoro ricorda di essersi già allontanato dalla RAI a suon di miliardi e poi essere rientrato grazie a ben precise scelte politiche. Su Annunziata, l’ex giornalista di Anno Zero, non è più tenero e fa presente che proprio la collega fu presidente di garanzia durante il governo Berlusconi. Per 24 ore era stato presidente di garanzia Paolo Mieli, che aveva però vincolato la sua accettazione dell’incarico all’opportunità di far tornare a lavorare in Rai Enzo Biagi, Daniele Luttazzi e lo stesso Santoro. Dopo 24 ore Paolo Mieli, dinnanzi ad un diniego da parte dell’azienda, si dimise e gli subentrò Lucia Annunziata.
“Proprio lei che oggi si lamenta della linea di governo e ne fa una tragedia al punto tale da sentire minacciata la propria libertà di opinione e professionalità”. Santoro giustamente rimarca, da che pulpito si possa fare del vittimismo a fronte di una storia di questo genere. Pur riconoscendo il valore professionale di Fazio e Annunziata ne sottolinea la scarsa onestà intellettuale.