“Pure ‘e pullece tenene ‘a tosse”

Sembra proprio di sì, a leggere o ascoltare le tante interviste che ci propinano quasi a furor di popolo e con quotidiana costanza la stampa e le trasmissioni televisive, cosiddette di opinione, il più delle volte insignificanti, vuote e paradossali.

In questi giorni di varie ricorrenze nazionali si parla a briglia sciolta con ambiguità e malcelata ipocrisia giocando con intenti malvagi e rivendicativi sul significato di parole abusate e fin troppo inflazionate con un unico scopo: voler riscrivere la storia, addirittura spacciandosi come paladini dei valori democratici della nostra Costituzione.

Ciò che emerge e non può essere sottaciuto è il totale analfabetismo costituzionale che li contraddistingue in maniera univoca, non è con un prefisso anti che si risolve il problema, se si è stati chiamati a governare il Paese occorre dimostrare con i fatti e non con semplici esternazioni verbali di esserne all’altezza. Si preferisce volare bassi, e non vogliamo ipotizzare un volo strumentale fin troppo chiaro, col rischio prima o poi di andare a sbattere chissà dove! Dobbiamo sul serio credere alla ingovernabilità del popolo italiano, e ce ne dispiace profondamente, come credeva il famoso burattino che arringava dal balcone le folle oceaniche di ormai vetusta memoria?