Una conferenza stampa eccessiva, della durata di oltre tre ore, fatto salvo il tradizionale incontro con la stampa, ci porta a fare delle considerazioni sull’estrema variabilità della classe politica al governo. Si ripetono fino alla noia frasi fatte, promesse, progetti, parole che sembrano un copione classico, fedele alla tradizione dei nostri governanti da decenni.
Nulla di nuovo sotto il cielo, solo continui camuffamenti di facciata che ci inducono ad essere preoccupati per il futuro del nostro paese non solo per ciò che riguarda la classe politica al governo ma soprattutto per la classe politica all’opposizione super frastagliata; entrambe possono mettere a repentaglio la democrazia se continuano di questo passo: meriti e demeriti da una parte e dall’altra si fagocitano a vicenda.
Il ruolo della stampa non è da meno, domande arzigogolate ad arte per mascherare la mancanza di idee e far credere ad una democratica informazione che nella realtà dei fatti e delle immagini obbedisce solo a una marcata visibilità mediatica e nient’altro.
A tutto ciò s’aggiunge quel che si potrebbe definire una solenne benedizione urbi et orbi nel tradizionale messaggio d’auguri di fine anno, e ogni casella va al posto giusto e così sia!