Sembra evidente che il giornalismo, cosiddetto d’inchiesta, più che fare informazione, e a maggior ragione in un servizio pubblico televisivo, crei molte volte solo confusione. Ci riferiamo alla trasmissione di RaiTre del servizio su La Repubblica della ciofeca dedicata alla torrefazione del caffè o per essere più chiari alla famosa tazzulella la cui capitale nella sua accezione negativa è parsa la città di Napoli.
Niente di più falso e inappropriato in una marcata e totale decontestualizzazione. Si è giocato sul macchiettistico topos della bevanda tanto decantata e istituzionalizzata nei caffè partenopei, senza affrontare minimamente il problema a monte che riguarda la produzione e la commercializzazione del caffè e i notevoli profitti economici in gioco col rincaro spropositato del costo del caffè in tutta la sua filiera nazionale e internazionale.
Si è quasi giocato in un estemporaneo tiro a segno senza bersaglio, spari di cazzate ad ampia gittata tra battute scontate e interviste a mo’ di facezie del Pievano Arlotto di felice memoria. Profili di tostatura, macinatura, con pisciolio vario dell’aromatica bevanda tanto osannata in tante località dello Stivale, in caduta libera intramezzate da interviste a produttori, esercenti, consumatori, e in particolare dalle paradossali assurdità profferite da alcuni patentati assaggiatori del caffè nella loro sensibilità analitica, a dir poco strumentale, degli aromi, sapori, gusti e retrogusti del caffè.
Certo i complessi meccanismi chimico fisici che sono alla base della creazione dell’eccitante pozione cremosa contenuta nella preziosa tazzina in porcellana sono forse insignificanti e si ha la sensazione quasi di avere a che fare con i tanti adepti di un’alchimia del gustoso caracolito!
Un’ultima annotazione, tanto per capirci, riguarda i dati relativi alla produzione mondiale della pianta da cui si ricava il caffè che è concentrata in massima parte in Brasile, Vietnam e Colombia, e poiché va tenuto presente anche il fattore inquinamento ambientale, non ci si dimentichi di tutte quelle sostanze impiegate nel tragico conflitto vietnamita negli anni passati, dai defoglianti, diserbanti, pesticidi, al napalm e all’inseminazione delle nubi!