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La corruzione è un fenomeno culturale che penetra all’interno del sistema economico, politico, sociale di un Paese e richiede approcci di studio diversi. Il decalogo che Dio diede a Mosè sul monte Sinai, un insieme di princìpi biblici relativi all’etica, ai doveri e al culto che svolgono un ruolo fondamentale nell’ebraismo e nel cristianesimo, potrebbe essere la norma di struttura di un ordinamento giuridico, semmai escludendo alcuni “dettami” prettamente religiosi che non sono propri di uno Stato laico, derivati da una norma primaria: «Neminem laedere». L’espressione enuncia il fondamentale principio in base al quale tutti sono tenuti al dovere di non ledere l’altro.
Durante un convegno su questa grande calamità, insita nella natura dell’uomo secondo innumerevoli pensatori, un sostituto procuratore ebbe a dire: «Basterebbe scrivere sinteticamente all’entrata di tutte le pubbliche amministrazioni, delle sedi della repubblica, e non solo, il settimo comandamento: “Non rubare”».
Due semplici parole che contemplano una serie di indicazioni: proibiscono di prendere o di tenere ingiustamente i beni altrui e di arrecare danno al prossimo in qualsiasi modo, prescrivono la giustizia e la carità, esigono il rispetto della destinazione universale delle risorse. L’autorità politica ha il diritto e il dovere di regolare il legittimo esercizio del diritto di proprietà in funzione del bene comune. In materia economica: il rispetto della dignità umana esige la pratica della virtù della temperanza, della giustizia, per rispettare i diritti del prossimo e dargli ciò che gli è dovuto, e della solidarietà. Insite nella “norma” vi sono anche la proibizione del furto, la speculazione, con la quale si agisce per far artificiosamente variare la stima dei beni, in vista di trarne un vantaggio a danno di altri, la corruzione, con la quale si svia il giudizio di coloro che devono prendere decisioni in base al di- ritto, l’appropriazione e l’uso privato dei beni sociali di un’impresa, la frode fiscale, la contraffazione di assegni e di fatture, le spese eccessive, lo sperpero, la concussione che si concretizza quando il pubblico ufficiale abusando della sua qualità dei suoi poteri costringe taluno a dare o a promettere indebitamente a lui oppure a un terzo denaro o altra utilità.
Interessante è l’opera di Michelangelo Buonarroti, conservata nella Cappella Sistina, per un’analisi che fa comprendere il fenomeno della corruzione. In un quadro rappresenta il peccato originale e la conseguente cacciata dall’Eden. Nella parte di sinistra Michelangelo si discosta da quello che è scritto nella Genesi in quanto si vede il serpente che dona a Eva il frutto proibito, che secondo la tradizione ebraica non è la mela ma il fico, tant’è vero che Adamo ed Eva si copriranno di foglie di fico. Il quadro evidenzia che non è Eva a corrompere Adamo, per- ché l’iniziativa di prendere il frutto proibito è sua e autonoma: si alza in una posizione quasi di instabilità e lo raccoglie. Nel quadro Michelangelo individua una corresponsabilità nel peccato originale, non c’è più Eva corruttrice e Adamo corrotto; sono ambedue colpevoli di una tentazione indotta dal serpente. Il grande artista sembra che voglia assolvere dal peccato originale il serpente per attribuire tutta la responsabilità ai due primi esseri “creati” da Dio.
Titoli dei capitoli: La corruzione; Etica e morale; La corruzione nella Chiesa; Corruzione nella Bibbia e nel magistero della Chiesa; La pena e la giustizia nell’Antico Testamento; La giustizia divina per mezzo di Gesù Cristo; Dante: invettiva di Pietro contro la corruzione della Chiesa; «Pecunia non olet»; Dio tra religione e filosofia; Il denaro è il nuovo dio; Lo sviluppo di un Paese è minato dalla corruzione; Cause e fattori che favoriscono la corruzione nella Pubblica amministrazione; I protagonisti della corruzione, tra patologia e normalità; Le clientele nella gestione della cosa pubblica; Clientelismo meridionale; Un male senza tempo; La giustizia come problema; Molti dubbi, poche certezze; L’enigma della natura umana; Nasce prima il bene o il male?; Il bene e il male: le due forze che muovono l’umanità; Uomo: “bestia” cattiva o buona?; La corruzione: “calamità” storica!