L’attualità di un inventario del mondo scritto 2000 anni fa

In occasione del bimillenàrio dalla nascita di Plinio il Vecchio, la Fondazione Alessandro Volta di Como ha pubblicato un interessante volumetto per i tipi dell’Editore Giunti (2024), scritto da autori diversi, sulla celebre Naturalis Historia, fornendo un quadro agevole e leggibile dell’opera che ha mantenuto intatta nel corso dei secoli la sua peculiare caratteristica di fonte primaria del sapere degli antichi.

Una scrupolosa e attenta raccolta d’informazioni, una smaniosa ricerca di notizie relative a spiegare o quantomeno comprendere i tanti fenomeni nel mondo naturale, racchiusa in trentasette libri. Alla curiositas Pliniana si affianca una professionalità enciclopedista a tutto campo che spiega il successo della Naturalis Historia nei secoli. Italo Calvino giustamente osservava nella prefazione all’edizione completa dell’opera, edita da Einaudi: l’uso che di Plinio si è sempre fatto, credo, è quello della consultazione, sia per conoscere cosa gli antichi sapevano o credevano di sapere su un dato argomento, sia per spigolare curiosità e stranezze. Altra importante peculiarità, come sottolineano gli autori, la completa

bibliografia che Plinio, unico autore antico, inserisce con l’intento di fornire un elenco delle fonti utilizzate, un dettagliato indice degli argomenti con rimandi interni, un vero e proprio repertorio sistematico che permette una idonea e appropriata ricerca bibliografica ante litteram. E’ lo stesso Plinio a sottolineare: non accada che io tralasci scientemente qualche dato, se l’ho reperito da qualche parte ( libro XVII).   

L’agile volumetto diventa uno stimolante e utile invito a leggere i libri della Naturalis Historia, uno scrigno del sapere universale che oscilla tra curiositas e mirabilia nella ricerca conoscitiva dell’idea di natura per apprezzarla, e sempre con le parole di Calvino:…come ciò che è esterno all’uomo, ma che non si distingue da ciò che è più intrinseco alla sua mente, l’alfabeto dei sogni, il cifrario dell’immaginazione, senza il quale non si dà ragione né pensiero.

E nella società contemporanea, nulla di più attuale! 

Michele Vista
Michele Vista
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