Indro Montanelli che era stato attaccato con un’insolita veemenza verbale dal conduttore della rubrica quotidiana, di molti anni fa, in onda sulle reti Mediaset dal titolo Sgarbi quotidiani, un segugio del Cavaliere buonanima, un polemista parolaio divenuto personaggio televisivo grazie ai talk show di Costanziana memoria, aveva preferito non prendere in una benché minima considerazione un personaggio che definiva un cicisbeo qualunque. Definizione più che mai appropriata, se riferita a una personalità istituzionale, quale l’attuale sottosegretario alla cultura. Un critico d’arte che non si capisce a quale arte si riferisca, invasato dalla creatività artistica e che a un’attenta analisi oscilla tra il cazzeggio e il turpiloquio, che lo scatolone televisivo, visto lo stato in cui è ridotto di pura e semplice spazzatura mediatica, amplifica a dismisura.
Le recenti uscite di puro turpiloquio ne sono la prova canonica, hanno la stessa valenza della cosiddetta merda d’autore esposta alla Biennale di Venezia di alcuni anni fa. E come se non bastasse, poiché ogni simile cerca il proprio simile, inebriarsi di volgarità sboccate, in una manifestazione che avrebbe dovuto avere un elevato livello culturale assieme a uno strimpellatore pianista che pensa di essere emulo di Mozart, almeno dal suo look e dai cazzeggi musicali che riesce a comporre, polemista sguaiato e forse incompreso.
Se la cultura sembra possa essere rappresentata da chi col turpiloquio e un servilismo totale, ancora più grave se a livello intellettuale, nel mondo odierno ne ha fatto la sua visibilità mediatica, non ci si deve lamentare se la società contemporanea è quella che noi tutti vediamo!