La verità dei toponimi…e la solerzia delle politiche regionali

di Failù Alimurgo

Alla luce delle recenti catastrofi alluvionali, che occupano le prime pagine degli organi d’informazione, fanno a dir poco sorridere le azioni messe in campo per la riduzione del rischio idraulico da parte degli organi regionali competenti della Basilicata. Il linguaggio magniloquente del politico di turno nel definire il ”Programma stralcio d’interventi per il ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua appartenenti al demanio idrico regionale attraverso la pulizia degli alvei fluviali dal materiale litoide in eccesso e della vegetazione presente ” (sic) ci dà lo spunto per alcune elementari considerazioni dettate dal buon senso.

Nella periferia sud del capoluogo lucano alla confluenza nel fiume Basento dei torrenti Gallitello e Tora, il toponimo del luogo, detto dei “Tre Mari” rivela un significato piuttosto veritiero qualora ci si riferisca a un possibile rischio idraulico di questa parte del territorio comunale potentino da decenni violentato in un disordinato sviluppo urbanistico e commerciale, un autentico capolavoro dell’assurdo nella complessa e irregolare orografia esistente.

Si legifera a più non posso, solo fiumi di parole con cui si crede di fronteggiare i rischi, ignorando la potenza demolitrice di ben altri fiumi possibili d’acqua e fango cui si potrebbe, facendo i necessari scongiuri, andare incontro a causa delle sempre più frequenti anomalie climatiche in atto.

La Natura va sempre rispettata, se le sottraiamo spazi vitali al suo divenire incessante e di necessità espansivo, prima o poi si riprenderà il suo, è ora di smetterla con un verticalismo costruttivo “underground ” e nei posti meno adatti, il sapere tecnologico esasperato non ha nulla da spartire con quello scientifico le cui prospettive sono validate dall’esperienza attraverso i secoli, unica depositaria di quelle verità alla base della nostra conoscenza! Anche la verità di un toponimo può aiutare o no?