L’Europa League 2022-2023 la vince il Siviglia ai rigori contro la Roma. La finale di Budapest alla “Puskas Arena” è stata definita dagli esperti di statistiche sportive come la “partita più lunga della storia” essendo durata, tra tempi regolamentari, supplementari e recupero, 146 minuti. Battuto il precedente record della finale dei mondiali di Qatar 2022 tra Francia ed Argentina. Altra curiosità alquanto “atipica” è che la gara sia terminata in un mese diverso rispetto a quando era iniziata, poiché il calcio d’inizio si è avuto il 31 maggio mentre il triplice fischio finale si è avuto dopo la mezzanotte, ossia l’ 1 giugno. La squadra andalusa detiene il record di successi nella competizione avendo alzato la coppa per ben 7 volte nella sua storia: (2005-2006, 2006-2007, 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016, 2019-2020, 2022-2023). Una Roma coraggiosa si arrende solo ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari che non si era schiodato neppure dopo i supplementari.
Al 35’ la Roma passa in vantaggio: filtrante perfetto di Mancini per Dybala che in velocità infila con un mancino rasoterra il portiere Bounou. Nel recupero del primo tempo, al 50’, gli spagnoli vanno vicini al pareggio con Rakitic che centra in pieno il palo con un tracciante potente da fuori area. Il primo tempo termina con la Roma in vantaggio per 1-0.
Il pareggio andaluso arriva ad inizio ripresa: al 55’ cross di Ocampos dalla sinistra, intervento scomposto di Mancini, che, con la coscia spedisce la sfera alle spalle di Rui Patricio. Doppia occasione per la Roma al 67’: prima ci prova Abraham al volo ma trova la risposta di Bounou, poi Ibanez tutto solo spedisce a lato.
Al 76’ la partita si infiamma: l’arbitro Taylor, ampiamente criticato dai romanisti a fine gara, assegna un rigore al Siviglia per un tocco falloso di Ibanez su Ocampos ma viene richiamato al Var e cambia la sua decisione perché il difensore ha toccato prima il pallone e po la gamba dell’attaccante. La Roma invoca a sua volta un penalty all’ 81’: sul tiro di Matic, Fernando la tocca con il braccio ma, per Taylor, non coi sono gli estremi per il penalty perché il braccio non era staccato dal corpo.
Partita nervosa che Taylor ha faticato a controllare in diverse circostanze: ben 13 gli ammoniti tra le due squadre. Nel finale occasionissima per la Roma: all’ 84’ Belotti servito da un’intuizione di Pellegrini su punizione, si gira e conclude verso la porta ma il portiere devia in angolo. L’arbitro non vede la deviazione e non concede il corner. I tempi regolamentari terminano 1-1. La partita scivola fino alla fine dei tempi supplementari in maniera abbastanza nervosa e “bloccata”. Una traversa di Smalling di testa a tempo quasi scaduto (118’) fa illudere i tifosi romanisti ma è la lotteria dei rigori a decretare il vincitore. Decisivi gli errori dal dischetto dei giallorossi Mancini e Ibanez. L’unico romanista a trasformare il rigore è stato Cristante mentre gli andalusi Ocampos, Lamela, Rakitic e Montiel sono andati a segno per il 5-2 finale. Gli spagnoli escono vincitori alzando per la settima volta la coppa al cielo e si scatena la festa tra i supporters biancorossi. Molti tifosi hanno ribattezzato sui social in maniera scherzosa l’Europa League in “Siviglia League” essendo, la squadra andalusa, la regina incontrastata di questo torneo. La Roma esce sconfitta e delusa ma a testa altissima: tanti gli applausi ed i cori di incoraggiamento e ringraziamento dei tifosi romanisti verso la squadra ed il tecnico Mourinho.