di asterisco
Ci troviamo tutti in una situazione a dir poco paradossale, il cui primo responsabile è il cittadino che sembra non aver ancora assimilato il significato e il valore del suo diritto di voto in un sistema democratico. Un congenito clientelismo in cui sguazzano impavidi personaggi. Arrampicatori sociali, affabulatori camaleontici pronti ad alleanze innestate sul purché se magna. Carrozzoni di poteri ramificati in modo maldestro, che vivacchiano alla meno peggio, nella ricerca di vantaggi limitati alla loro sfera clientelare. Un’oligarchia che accomuna chi governa e chi sta all’opposizione. Del resto con un astensionismo esponenziale non ci si può aspettare qualcosa di diverso, né possono far testo le perverse teorie dei tanti politologi alla moda pronti a fornire sempre una soluzione di comodo.
Si perde di vista la realtà sociale, senza una benché minima visione prospettica, del tutto assenti quelle che potremmo definire le coordinate temporali del passato, presente e futuro. Del resto è quel che sta succedendo sia a livello nazionale che internazionale, un mondo in preda a numerose variabili che non è in grado di gestire se non in maniera finalizzata al potere economico finanziario delle multinazionali oggi sempre più sfacciatamente esposte a incrementare l’industria bellica, nella sua logica perversa di distruggere per poi ricostruire.
È forse questo il nuovo umanesimo in cui al centro un tempo si collocava l’uomo, mentre adesso si vorrebbe collocare la temibile, in quanto sovrumana, intelligenza artificiale?