La  physis come historia: la scuola medica e la nascita della storiografia

Legate alla scuola ionica del VI secolo sono anche le prime ricerche me­diche e storiografiche. Esse si riallacciano a uno  dei molteplici  significati  con­ nessi al concetto di physis, quello di historia che designa l’osservazione conforme ai dati  dell’esperienza. Tali dati possono essere intesi  come fatti fisici, biologici o storici, tanto che il termine historia si trova alla radice sia delle scienze della natura («la storia naturale ») sia delle scienze che interessano  gli avvenimenti storici e politici («la storia »).

La scuola medica di Cnido, città dorica , ma influenzata fortemente  dalla cultura ionica, si applica, mediante l’analisi dell’esperienza diretta, a una vasta raccolta di dati riguardanti i sintomi delle malattie. Anche se gli  aderenti  a questa scuola non elaborarono una vera e propria diagnostica e terapeutica, li­mitandosi ad affermare che le cause determinanti  di  ogni  processo  patologico sono la bile e il catarro, e non esitando a ricorrere all’intervento della divinità quando tale  schema  si  mostrava  inadeguato, essi svolsero  l’importante  funzione di raccogliere  un  vastissimo  materiale,  utilizzato ancora in  parte da Ippocrate di Cos, il grande medico del IV secolo. Per la prima volta inoltre si costituì una «scuola» capace  di  avviare a uno studio metodico dei diversi sintomi, in un periodo  in  cui  la  medicina era affidata alla pratica di «medici vaganti», isolati gli uni  dagli  altri,  la cui conoscenza  medica  era tramandata per tradizione.

Erodoto di Alicarnasso (città come Cnido di origine dorica, ma apparte­ nente all’area culturale ionica) vissuto nel V secolo, fu diretto  testimone  delle guerre persiane, che costituiscono l’oggetto della sua narrazione. Nelle sue Storie Erodoto si propone di tramandare ai posteri la memoria: del grande scontro fra i greci e i «barbari» persiani, e di cercare nelle vicende del passato le ragioni degli  avvenimenti presenti. Importante è notare come Erodoto per descrivere i costumi e le leggi dei popoli «barbari» si avvalga ampiamente di osservazioni dirette rilevate durante i suoi numerosi viaggi in Oriente. È altresì notevole il fatto che lo storico greco abbia cura di vagliare le diverse tradizioni orali e scritte al fine di ottenere la versione più attendibile.

Ciò che manca in lui è un criterio con cui giudicare la significatività degli avvenimenti che descrive. Egli ricorre quasi sempre, come forma di spiegazione, all’intervento della divinità, al destino, alla colpevole tracotanza umana (hybris) che a esso si ribella, facendo spesso in tal modo, più che un discorso storico, un discorso moralistico. Ciò che rende la sua opera importante e significativa è però anche qui, secondo una linea di metodo che egli ha in comune con la scuola di Cnido, la vasta raccolta di descrizioni dei costumi di popoli diversi, e l’applicazione costante del principio di osservazione dei dati dell’esperienza rivolta, in questo caso,  a  quella  particolare «esperienza» che è il mondo storico e sociale dell’uomo.

Con la scuola di Cnido e le Storie di Erodoto, l’attenta osservazione dei fatti, già affermata in campo fisico dai milesii, si estende così anche al campo biologico, sociale e storico.

Pompea Ferrari
Pompea Ferrari
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