La meschinità delle schermaglie politiche…quasi una virtù!

Un tempo la dignità umana era l’elemento che connotava la personalità di un politico e se investito di un importante ruolo istituzionale ne definiva la statura morale al di là di qualunque fatto si verificasse e che potesse coinvolgerlo, essendone la stessa la vera ragion di Stato. Oggi accade il contrario, sembra quasi sia tornato in auge il principio dell’assolutismo, che la rivoluzione dei nostri cugini d’oltralpe aveva eliminato, scambiando il mandato elettorale, popolare solo nella sua accezione linguistica, dandogli un significato analogo a: per volontà di Dio e della nazione. Il comportamento e le parole di importanti figure istituzionali, in questi giorni di fronte a imprescindibili fatti di cronaca parlamentare e personale, lo dimostrano ampiamente. Il sacrosanto principio affisso in tutte le sacrestie nelle quali si amministra la giustizia degli uomini vale e deve valere per tutti, non esiste una giustizia sommaria, che sembra venga sommersa dalle valanghe mediatiche e della stampa che è quel che invece accade ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Ecco perché la dignità umana, più che l’onore in auge in tempi ormai obsoleti e d’inciviltà sociali, se c’è diventa l’unica difesa ammissibile per la persona e l’istituzione che rappresenta.

Il guanto di sfida che una volta era il simbolo della tutela e difesa della dignità umana non ammetteva scorciatoie o vie di fuga, oggi i sostenitori di princìpi saldi come Dio, patria e famiglia sembra lo usino in una semantica differente!