Ci sia consentito fare alcune considerazioni su ciò che in questi giorni riportano molti giornali a proposito di quel che accade nel nostro Paese e di rimando alle dichiarazioni dei politici. La politica si è ridotta a usare nel suo linguaggio una tecnica pubblicitaria che noi conosciamo molto bene, da un antesignano che sbraitava da un balcone, siamo passati a chi aveva riempito i muri delle nostre città con l’immagine di un bimbo che gridava Forza Italia, e non aveva ancora ricevuto l’investitura elettorale, poi a chi sventolava il vessillo di Alberto da Giussano al grido di “Roma ladrona” per arrivare al pontefice del “vaffa”!
Oggi scopriamo l’invito del nostro Premier a seguire una parola d’ordine: meraki, mutuata per di più dal greco moderno ma di una marchiana matrice pubblicitaria.
A essere sinceri l’unica cosa da ribadire è la sostanziale patologicità della politica italiana così come appare a un’analisi semantica del suo linguaggio paradigmatico!