Il silenzio è d’oro, la parola d’argento…e la vanvera eccelle!

Sembra proprio di sì, da quanto s’apprende, si fa per dire, dalle recenti informazioni che la stampa ci propina attraverso interviste a tromboni, trombette e trombettieri sparsi nella galassia politica internazionale e nostrana. Si parla di tutto, affermazioni che fanno da cassa di risonanza alla banalità più sfacciata.

Di fronte a una guerra che non ha senso, per definizione della stessa parola e non potrà mai avere alcuna giustificazione, ci si arrampica sugli specchi, scomodando luoghi comuni di solidarietà, fraternità, senso dell’onore, difesa dei confini territoriali e identitari, patria, famiglia e quant’altro! Si sbandierano difese a oltranza di valori che nel corso dei secoli hanno fagocitato sterminio di intere popolazioni e sopraffazioni da parte dell’unica belva feroce apparsa nella storia che viene definita per antonomasia homo sapiens.

Sarebbe fin troppo ipocrita scomodare il motto latino si vis pacem para bellum, ma è purtroppo quel che oggi accade e la cosiddetta informazione sembra sintonizzata su di un’unica banda mediatica il cui compito è creare assuefazione, parolai sparsi a ogni angolo della rete con i tanti musicanti, di cui si parlava all’inizio, che battono sulla grancassa a più non posso, quasi come ci trovassimo di fronte alle decisioni irrevocabili di funesta memoria… e la storia ahimè continua!