«Il ministro Lollobrigida ha commesso psicoreato»

di Maurizio Blondet

Ha usato l’espressione “sostituzione etnica”: espressione vietata, assolutamente proibita, da non pronunciare, hanno urlato la Schlein e Mentana. “Parole indegne da suprematismo bianco!” , ha quasi vomitato la prima per lo schifo. Il secondo, col noto cipiglio che assume quando deve bollare qualcosa come sacrilego, ha letto tutto un pistolotto, tratto dallo stesso sito di Fratelli d’Italia, in cui l’espressione “sostituzione etnica” era indicata come “teoria cospirazionista” di stampo “neonazista”. Da cui si capisce che anche Fratelli d’Italia s’era impegnato per iscritto a non usare quella espressione e a condannare il concetto.

Invece Lollobrigida (nella foto) ha trasgredito. Gli è scappata la parola-tabù, il concetto da solo non enunciare, ma nemmeno da pensare. Ha commesso uno psico-reato. iamo nella formazione della neo-lingua, come la spiegò Orwell, e di cui Schlein e Mentana sono evidentemente nominati guardiani. Lo scopo della neolingua è non solo di vietare una espressione o un concetto che il Partito ha condannato, ma di rendere addirittura impossibile di esprimerlo, e persino di pensarlo.

Insomma abbiamo visto che costoro prescrivono al governo e ai suoi membri le parole che non devono essere usate. Ci sono ricascati: hanno fatto così anche quando avevano il potere totale nella URSS, durante i 70 anni di giudeobolscevismo. Oggi siamo già all’obbligo (a scanso di psico-reato) di chiamare gli invertiti “gay” e “LGBTQ”, alla punizione di maestre che fanno pregare, e ma che dico? Già siamo ai nomi dei ministeri del regime totalitario.

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