Dall’Unione Europea c’è d’aspettarsi di tutto e in ogni campo, sia esso politico, sanitario e finanche alimentare: in parole povere obbedienza assoluta alle lobby finanziarie delle multinazionali, basti guardare con un po’ di buon senso a quel che accade sul pianeta terra.
L’acheta domesticus (alias grillo domestico) oggi spopola nella rete mediatica e della carta stampata non solo, ma a partire dai prossimi giorni troveremo tale termine sull’etichetta come (polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus) di numerosi prodotti alimentari in commercio (sic: nel pane e nei panini multicereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne).
La scienza ci dice dell’alto contenuto proteico degli insetti e visto il bisogno di sfamare un numero crescente di persone perché non rinunciare ad un’altra risorsa che madre Natura ci offre? Il relativismo sociale, che oggi ci domina, ed il bisogno energetico, gestito nella sua pienezza dalle multinazionali, cerca d’imporci in tutte i modi scelte legate essenzialmente al profitto, mascherate e mimetizzate dietro paraventi tecnologici più che scientifici in senso lato. In ambiti alimentari offre ghiotte possibilità di far cassa attraverso il perverso ed ambiguo linguaggio pubblicitario che svolazza dal gusto di un determinato cibo all’uso di prodotti dietetici di sostentamento o di rafforzamento di particolari bisogni fisiologici per il proprio benessere psicofisico, non solo a livello sportivo, ma addirittura sotto le lenzuola (sic)!
Si cerca di manipolare a piacimento le relazioni neuronali tra il nostro cervello ed il cibo, il gusto legato a determinate abitudini alimentari viene stravolto con false elucubrazioni dietetiche. Basti guardare in un supermercato ai prodotti che riempiono il carrello della spesa ordinaria per rendersene conto. Altro che educazione alimentare!
Siamo dominati da un consumismo vorace di prodotti che la catena commerciale ci propina ad arte, e se oggi ci ritroviamo a degustare persino dei grilli occorre essere grati al progresso che ci offre un’ennesima occasione assai più ghiotta e piacevole, non tanto del verso del buon grillo canterino, ma di quello politico!