Le parole del famoso verso nel terzo canto del Paradiso che Dante pronuncia ricordando Beatrice, fatte proprie tre secoli dopo dagli Accademici del Cimento nel noto stemma araldico, se lette nel significato etimologico di fondo possono aiutarci a comprendere meglio il valore della scienza nel suo continuo divenire tra teoria e pratica.
Il problema cardine che riguarda tutti è la sopravvivenza energetica della società umana, intimamente connessa alla sua evoluzione sul pianeta terra. Capire il mondo che ci circonda e saper utilizzare al meglio le risorse disponibili altro non è che il provare nel modo giusto (la radice del verbo provare è nel termine probus che significa buono) e con le sensate esperienze dell’insegnamento galileiano. Riprovare non solo nel senso di provare di nuovo che sarebbe riduttivo, ma nel senso di rifiutare o respingere appunto quel che non è possibile accettare secondo la ragione e l’esperienza. Non sempre oggi questo accade. L’informazione corretta che potrebbe avere un ruolo determinante nel facilitare tale compito al contrario si perde in voli linguistici senza alcun orizzonte, alimentando solo illusioni. Ci si perde fra titoli accattivanti che ignorano le abissali differenze che esistono tra il dire ed il fare, e manco a farlo apposta, su temi energetici, siamo inondati da parole e frasi che si escludono a vicenda. Concetti che nel linguaggio scientifico hanno grande importanza
vengono stravolti ed usati nelle maniera più assurda. La creatività giornalistica, ammesso che esista, può essere certo sollecitata dalla fantasia ma è la ragione che potrà darle una consistenza reale. Non esiste una parola più bistrattata ed abusata come: energia del futuro pulita e a costo zero! Fiumi di parole da parte di esperti, divulgatori e quant’altro. I più zelanti scomodano parole altisonanti:… da un reattore tokamak per la fusione nucleare a plasma ardente con l’utilizzo di superconduttori ad alta temperatura per generare campi magnetici elevati… (sic) e via discorrendo perdendosi in un labirinto di parole, ipotesi, possibili scenari in totale disattesa del motto citato sopra degli accademici del Cimento e del modo in cui debba procedere la ricerca scientifica.
Nella storia dell’umanità l’arte in generale e la musica sono un chiaro esempio di come sia possibile un’armoniosa simbiosi tra pensiero e azione. In accordo con l’intima natura dell’uomo il concetto scientifico di infinito nel mondo classico non si discosta da quello odierno cui danno valore le moderne conoscenze dell’universo. Lo stesso si può dire del tempo e dello spazio, concetti importanti nei processi cognitivi che ci permettono di ampliare la conoscenza del mondo in cui viviamo ed in particolare se parliamo di energia nella sua molteplice complessità. E’ una verità indiscutibile, anche se solo apparente, che quel che definiamo energia ci appaia in modo più diretto attraverso le sue applicazioni, ma non potrebbe darci alcun vantaggio se ne trascurassimo l’aspetto teorico, il solo che può metterci in grado di conoscere all’insegna del provando e riprovando oggi così come ieri!