Non potevano comunque mancare le più disparate prese di posizione e distinguo dopo le fantasmagoriche frasi profferite nel suo magistrale turpiloquio dal critico d’arte per antonomasia, da parte di tanti paladini dell’ipocrisia che pullulano la rete e la stampa quotidiana. Ci sembra pertinente citarne due come esempi: uno pro e un altro contro il famoso turpiloquio, da parte di personaggi veri campioni del parlare solo come pura emissione di suoni senza alcun collegamento neurale.
Il primo riguarda un rampante animatore turistico nei villaggi estivi divenuto poi paladino di quella specie di intrattenimento musicale che va sotto il nome di karaoke e che poi all’ombra di famosi personaggi che hanno fatto la storia della televisione ha cercato di fare carriera e oggi spopola sulle reti galvanizzato e protetto ora da importanti figure istituzionali con un’estrema abilità nel dire sempre le stesse stronzate ma in maniera differente.
Il secondo, membro onorario di una fantomatica Accademia Priapea, che ha fatto la sua fortuna esibendosi in siti porno da trapezista esperto nelle più svariate acrobazie del suo organo copulatore, ora fa la paternale al critico in oggetto e addirittura dà consigli ai giovani di non avere il complesso delle dimensioni ma di tener presente, quasi parafrasando ma a modo suo un celebre motto paracelsiano: non è l’organo che fa la funzione ma è la funzione che fa l’organo!
Che tutto questo possa essere di stimolo al senso critico o meglio al buon senso di ognuno, si traduce invece nella completa e totale esaltazione di un tutto insignificante!