Gli arrembaggi inconsistenti dei corsari del secondo millennio

di asterisco

La storia detta i suoi ritmi in maniera implacabile, i processi a cui va incontro la specie umana, nella sua lotta quotidiana per la sopravvivenza, siano essi evolutivi o involutivi possono far credere che l’intelligenza umana sappia pilotarli, ma è pura e semplice illusione. Quali nuovi re Mida  credono di essere in grado di creare un nuovo mondo tra proclami ed esibizioni mediatiche manipolando a loro piacimento un potere materiale che alla lunga si rivela inconsistente, ritorcendosi contro essi stessi, in virtù della endemica arroganza e rozzezza mentale da cui sono inconsciamente affetti.

Il pianeta terra è condizionato dalla presenza, purtroppo effimera, dell’uomo, che continua a reagire, forte della sua presunta razionalità, nel tentativo di dominare l’universo che lo circonda: unico dato tangibile immutato nel tempo, crearsi problemi ulteriori nel cercare  di risolverne tanti. I miliardi di abitanti che popolano la Terra, accomunati da una babelica propensione a procedere in ordine sparso, lo dimostrano nelle loro scelte politiche senza prospettive future.

Tutto questo sta succedendo un po’ dappertutto nel vecchio come nel nuovo continente, immensi profitti per pochi che credono di trasmutare in oro tutto quel che toccano, e qualora non bastassero i tanti escamotage economici o finanziari c’è sempre l’incremento dell’industria bellica che non conosce limiti, ubbidendo alla perversa logica del distruggere per poi ricostruire.

Le farneticanti dichiarazioni di personalità politiche di rilievo lo testimoniano quotidianamente: dire e non dire, fare e non fare, megalomanie da sindrome di onnipotenza affette da patologie sovraniste e populiste con un ampio spettro batteriologico nella cui brodaglia di coltura sguazzano piccole entità informi in cerca di visibilità politiche, creature anonime su cui aleggia un alone quasi mistico di santoni di un nuovo mondo, a loro volta inebriati da una letteratura mitopoietica, distante anni luce dalla concezione filosofica di Platone. 

La grande mela pare invece, quella della matrigna della celebre fiaba, se non proprio avvelenata, satura di fentanyl (oppioide prodotto per sintesi chimica appartenente alla classe delle 4-anilidopiperidine), assai diffuso e richiesto manco a dirlo proprio negli Stati dell’Unione, che a loro volta sembra vogliano farci credere di mantenersi ossequiosi alla morale della nota  favola d’Esopo del lupo e dell’agnello!

Senza voler scomodare l’atavico scontro di civiltà tra Occidente ed Oriente ben documentato da un’ampia letteratura a partire dalla celebre opera di Oswald Spengler del 1918, si ha oggi la sensazione di un incipiente declino dello stato federale che si fregia della bandiera a stelle e striscie, nato pur sempre da una costola del continente europeo e che non ha mai visto di buon occhio il rafforzarsi di un forte ed unito stato europeo, nella rivendicazione di un’egemonia corsara che oramai ha fatto il suo tempo non dissimile da quella endemica che ha sempre caratterizzato la storia del Regno Unito, e ne è prova marchiana la sua uscita dalla Comunità Europea.

Un’Europa unita e coesa soprattutto per ciò che riguardi la sua autonomia energetica e strategico militare potrebbe avere un ruolo di primissimo piano nei rapporti con la Cina e fare da argine nel vecchio continente occidentale alle mire corsare non più perseguibili della grande mela oramai intossicata  dal suo stesso modello sociale che sembrava aver raggiunto il suo apice nel millennio trascorso!