Giornata mondiale del dialogo tra religioni e omosessualità

Dal 1999, anno della sua istituzione, si commemora la giornata mondiale del dialogo tra le religioni e l’omosessualità, in ricordo di Alfredo Ormando, poeta e intellettuale siciliano che si tolse la vita dandosi fuoco in piazza San Pietro, a Roma, per protestare contro l’omofobia manifestata dal Vaticano.

La sua vicenda, già di per sé significativa per il gesto più che eclatante ed estremo, scosse l’interesse e (perché no) le coscienze di tutti, cristiani e non in quanto Alfredo non era mai stato accettato a causa della sua omosessualità né dalla famiglia e né tantomeno dall’ambiente sociale in cui viveva. Si trasferì in un seminario francescano sperando di trovare una pace interiore e di poter vivere senza pregiudizi ma dopo soli due anni decise di abbandonare, non riuscendo a trovare conforto nemmeno nella grande fraternità.

Il Vaticano, a seguito della spiacevole vicenda, si sentì in dovere di difendersi dalle accuse di “istigazione al suicidio”, affermando, con un comunicato stampa, la totale estraneità alla vicenda e ravvisando nel gesto di Alfredo, un voler risolvere i suoi problemi famigliari.

Eppure, in uno scritto, lo scrittore siciliano affermò chiaramente di volere la morte per sensibilizzare ai problemi della mancata accettazione dell’omosessualità da parte della Chiesa cattolica, in opposizione rispetto agli omosessuali.

Da quell’episodio poco è cambiato e ancora si assistono a discriminazioni, etichettamenti sociali, disprezzo nei confronti dei “diversi”, di coloro che manifestano un differente orientamento sessuale che cozza con l’idea della “famiglia cristiana” composta da un uomo, una donna e i figli. Tuttavia, ci sono labili aperture da parte della Chiesa cattolica nei confronti dell’omosessualità; il pontefice, infatti, ha rilasciato una dichiarazione durante il viaggio di ritorno da Rio De Janeiro dopo il suo primo viaggio internazionale in cui ha affermato: “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?… innanzitutto mi piace che si parli di persone omosessuali: prima c’è la persona, nella sua interezza e dignità. E la persona non è definita soltanto dalla sua tendenza sessuale: non dimentichiamoci che siamo tutti creature amate da Dio, destinatarie del suo infinito amore”.

Un lungo cammino ancora deve essere intrapreso affinché queste parole possano far parte del sentire comune e che diventino una consuetudine senza che vengano avvertite come “eccezionali e temporanee”, permettendo alle comunità LGBT di esprimere le proprie inclinazioni sessuali senza combattere strenuamente per il riconoscimento dei propri diritti.

Nel 2013, tra l’altro, per ricordare l’immolazione di Alfredo, il regista statunitense Andy Abrahams Wilson ha realizzato il mediometraggio documentario “Alfredo’s Fire”.

Caterina Laurita
Caterina Laurita
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