Figli d’arte… e cinepanettoni…mah!

Il tono di questa vignetta crediamo si adatti bene alla battuta pronunciata dal figlio d’arte Christian De Sica nel film natalizio in programmazione nelle sale cinematografiche, ormai domestiche, prodotto dalla multinazionale Netflix al centro di polemiche in questi giorni. Sembrano studiate ad arte solo per una maggiore visibilità mediatica e in un genere di film, quello dei cine panettoni, che ha fatto la fortuna di tanti personaggi del mondo dello spettacolo, in mancanza d’altro, ed a maggior ragione se si ha un cognome altisonante.

Gli autori della sceneggiatura potevano immaginare una battuta diversa che il protagonista del film pronuncia quando gli viene offerto un bicchiere di vino abruzzese (sic)? Forse era preferibile specificare nel copione il nome di un vitigno tipico dell’Abruzzo come la Passerina e la risposta di concerto sarebbe stata di sicuro più esilarante?

Ci sembrano perciò del tutto legittime le proteste dei viticultori abruzzesi, non solo, e senza scomodare quel che diceva un famoso filosofo: ad una domanda di un certo tono, fatta salva la conoscenza di ciò di cui si parla, non si può non rispondere a tono e, aggiungiamo noi, in una maniera più confacente al figliuol d’arte in essere o no?

Michele Vista
Michele Vista
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