Dulce bellum inexpertis, expertus metuit

La locuzione latina di Vegezio, ripresa e analizzata in dettaglio, secoli dopo da Erasmo da Rotterdam negli Adagia è l’unica risposta coerente alla grossolana replica del ministro della difesa, non certo della guerra, al fisico Rovelli tacciandolo di non conoscere ciò di cui parla e di cadere a volte in qualche scivolone (sic). Non può non venire in mente la celebre favola di Esopo, del bue che dava del cornuto all’asino, visti i tanti sfondoni o per essere più precisi le tante sgrammaticature della sua compagine governativa, addirittura capovolgendo i fatti ed autodefinendosi un pacifista per eccellenza.

A dire il vero è di estrema evidenza dove collocare la pura razionalità, che non può certo essere settoriale ne tanto meno politica. Se ci si rivolge in questa maniera ad un Fisico come Rovelli, nonostante il cortese invito ad una colazione di lavoro, traspare una certa malcelata arroganza politico-istituzionale nel dover accettare a tutti i costi una fittizia ed ipocrita ragion di stato: non è possibile servire insieme Dio e mammona!