di Kazmierczak da Colpetrazzo
Si ha l’impressione che in alcune redazioni svolazzino esperti istruttori di voli pindarici, valenti sacerdoti delle antichità nostrane ma del tutto avulsi dalle realtà quotidiane cui far fronte. Va senza dubbio riconosciuta loro l’indiscussa capacità di mettere in pratica invertendolo il paradosso di Zenone di Elea e rispondere affermativamente al celebre quesito che così diventa: riuscirà la tartaruga a raggiungere il piè veloce Achille?
Il mito che diventa realtà, una regione novello vaso di Pandora sul cui coperchio sembra stia seduta, come sentinella per impedire che possa sollevarsi, la dea dell’Abbondanza vero nume tutelare del territorio. Una terra, quella Lucana, paradiso di risorse che l’hanno resa feconda di ogni bene sin dalla notte dei tempi.
Leggere delle svariate possibilità che è in grado d’offrire, non solo ai residenti ma a tutto l’orbe terraque ci riempie di un orgoglio identitario indescrivibile. Parchi di svariato genere: naturalistici, letterari, archeologici, fluviali e, a rigor di logica in un territorio bagnato dal mare nostrum, gastronomico-culinari in un autentico, e perché no, aerospaziale Olimpo mediterraneo. Una fucina laboratorio di panorami futuribili al cui confronto si annichila il lavoro di cesello fatto da Vulcano nel forgiare lo scudo di Achille!
A dire il vero però ci si rallegra di fronte ad una informazione di tal fatta e si è spronati a guardare avanti con paciosità infinita all’insegna del vessillo che ormai ci contraddistingue e al grido: ad astra per aspera!