“Con quella bocca può dire ciò che vuole”

Alla fine degli anni Cinquanta con questa frase rivolta a Virna Lisi si chiudeva la pubblicità di un famoso dentifricio nel celebre Carosello televisivo. Oggi invece siamo costretti ad ascoltare ben altro dalle voci di figure di rilievo istituzionale di notevole spessore, non certo estetico, frutto di un inconsapevole complesso d’inferiorità dialettica in una visione surreale unita ad una latente nostalgia cristallizzata in un passato storico che non è possibile edulcorare né tanto meno reinterpretare.

In democrazia tutti possono esprimere le loro idee, avere dei punti di riferimento ben precisi. E’ tollerabile anche l’ignoranza, nel suo significato semantico come stimolo alla stessa conoscenza, ma non si può accettare l’arroganza ipocrita e parassita di personalità istituzionali che vogliono essere super partes e invece hanno nel loro DNA, s’intende politico, un qualche mattoncino incastonato male. Studiare il genoma umano è in biologia di estrema difficoltà a causa degli sviluppi causati dall’evoluzione, in politica invece questa si traduce in un assoluto trasformismo ed è lo spettacolo indecente di cui siamo costretti ad esserne spettatori!