Cazzullomanie… letterarie: altro che Newton o Mendeleev!

Nelle recenti classifiche dei libri più venduti, in questi giorni spicca l’ultimo nato dalla penna instancabile e proteiforme del classico tuttologo oggi di moda che spazia nella galassia della carta stampata alla stregua di un veliero in balìa del vento che spira. Ogni occasione sembra ideale per infiorettare argomenti, dalle diavolerie mediatiche a Dante, dalla Notte di San Bartolomeo al Capobanda Mussolini e via attraverso percorsi storici rivisti con fluidità ripetitive niente affatto originali. Nel recente libro edito da HarperCollins: Il Dio dei nostri padri, la Bibbia si trasforma in una soap opera, un fotoromanzo. Si tenta addirittura una rilettura delle vicende di cui si parla nelle Sacre Scritture, a volo d’angelo in cui si confondono concetti, personaggi e riferimenti autobiografici con una fluidità stilistica di maniera.

La vasta letteratura di testi fondamentali che riguardano la storia dell’umanità dall’Occidente all’estremo Oriente abbraccia partizioni disciplinari differenti che richiedono studi e conoscenze approfondite, la tecnica delle citazioni, per quanto attendibili, è estremamente riduttiva né ammette un procedimento en passant che finisce nelle banalità più ovvie!

Perché, ci si domanda, nel titolo abbiamo citato due figure importanti nella storia del pensiero scientifico, e non solo, come Newton e Mendeleev? Ebbene, due padri fondatori della scienza moderna, i cui nomi sono legati in maniera inscindibile alla formulazione delle leggi della dinamica e della gravitazione universale in Fisica e alla legge della periodicità degli elementi in Chimica. Nella loro ricerca concettuale si sono occupati anche di argomenti apparentemente distanti da un ambito propriamente scientifico: il teologo e filosofo naturale inglese riguardo alla Sacra Scrittura, il Chimico russo riguardo allo Spiritismo.

Tra i manoscritti di argomento religioso, redatti da Newton tra il 1660 e il 1680 figura un Trattato sull’Apocalisse in cui non esita ad applicare il valore conoscitivo identico allo stesso metodo assiomatico – deduttivo dei suoi Philosophiae Naturalis Principia Mathematica (Princìpi matematici della filosofia naturale) come utile strumento di dimostrazione e di rimozione del dubbio filosofico, di conoscenza razionale delle verità ultime … che vanno sempre trovate nella semplicità e non nella molteplicità e confusione delle cose. Come il mondo, che a occhio nudo mostra la più grande varietà di oggetti, appare molto semplice nella sua costituzione interna quando è contemplato con intelletto filosofico, e tanto più semplice quanto meglio è compreso, ed è ciò che viene riportato nel testo profetico dell’Apocalisse in un linguaggio simbolico. La tradizione alchemica a lui piuttosto familiare trova testimonianza lessicale in alcuni manoscritti ispirati alla grande opera, una vera e propria filosofia del linguaggio. Un’identica filosofia cui arriva più tardi nel 1725 con La Scienza Nuova Giovambattista Vico e che sembra gliene abbia inviata una copia, tramite un rabbino livornese, ma della quale nella biblioteca di Newton non è rimasta traccia. Un chiaro tentativo di costruire un vocabolario mentale che corrisponda non a un codice di espressioni artificiali inventate dai profeti, ma a significati universali propri del linguaggio figurato. Su tale universalità fonda la possibilità di costruire un metodo dimostrativo analogo a quello che si ottiene nella spiegazione dei fenomeni fisici. In maniera simile, come l’esperimento permette di definire fenomeni da cui ricavare con metodo matematico la dimostrazione delle proposizioni, così il linguaggio figurato può essere tradotto nelle definizioni universali con cui è possibile l’interpretazione univoca delle profezie. Un abito mentale quello del filosofo naturale che gli permette un approccio originale e coerente nella sua impostazione logica del celebre testo biblico.

Per quel che riguarda Mendeleev nelle sue considerazioni sullo spiritismo e in genere sui fenomeni medianici è necessario partire dal ruolo sociale che il chimico attribuisce alla scienza in generale nel suo evolversi in un mondo in continua evoluzione e trasformazione, e in particolare per un fondatore di una scienza sperimentale come la chimica e teorico della peridiocità degli elementi, colonna portante ancora oggi della Chimica.  Sono tre conferenze tenute a Pietroburgo tra il 1875 e 1876, cui partecipa come componente della commissione per lo studio di fenomeni spiritici, istituita dalla Società di fisica, che testimoniano la grande apertura mentale di una personalità di notevole caratura scientifica di fronte alla problematica posta dalle persistenti e diffuse superstizioni nel rapporto con la conoscenza scientifica. L’intera fenomenologia che riguarda lo spiritismo viene sottoposta a un’analisi sistematica, valutando ipotesi e probabili dimostrazioni, senza pregiudizi di sorta, negazionismi di principio e diffidenze, prevale la capacità persuasoria di uno scienziato tout court e che così ben sintetizza: …in effetti, il segreto dell’attuale interesse per lo spiritismo sta proprio in questo singolare impasto di antiche superstizioni emergenti e di nuove ipotesi conoscitive. La possibilità di conciliare la fiaba con la scienza ha sempre esercitato un grande fascino, e gli spiritisti, riuscendo a combinare con successo questi elementi, hanno ottenuto lo scopo che si erano prefissi, quello, cioè, di imporre all’attenzione generale le proprie idee e renderle argomento di discussione. Il loro calcolo è semplice: guadagnarsi l’appoggio delle masse, sfruttando la loro ignoranza in campo scientifico. La scienza non perseguita, non innalza roghi, non mette al bando, e pur non temendo le innovazioni, è del tutto indifferente al giudizio del volgo o di singoli scienziati.

Alla luce di quanto si è detto e ritornando alla nostra penna polivalente generatrice di testi multiformi, e in riferimento all’ultimo rapporto CENSIS sulla società italiana e più in generale sull’ignoranza dilagante, ci sembra giusto sottolineare che leggere il libro del nostro savant può essere di grande aiuto!

Michele Vista
Michele Vista
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