Dalla laguna della Serenissima passando per la città Dotta e fino alla masseria nella penisola Salentina è tutto un susseguirsi d’incontri, discussioni, elucubrazioni mentali, per non dire altro, all’insegna delle vanità che hanno trovato il loro apice in un luogo ideale per un allevamento intensivo di pavoni.
Personaggi della politica non si sono smentiti nella loro mania di protagonismo incentivata dalle navigate schiere di parolai accodate. Il trionfo delle cose astratte, fantasiose che fanno da cornice ideale alla mancanza di idee, di fronte ai gravi problemi che quotidianamente la società dei consumi ci propina e che la politica tende a edulcorare in maniera ipocrita interfacciandosi con la rete mediatica. Incontinenze verbali a più non posso per coprire forse i continui mal di pancia e conseguenti effusioni meteoriche da parte di chi pur avendo tutta la buona volontà di ascoltare non riesce a trattenersi!
Possiamo ritenerci favoriti da madre natura per gli svariati alimenti che il Bel Paese ci offre nonostante siamo un paese industriale, o almeno ci fanno credere, e riscopriamo solo oggi, dietro il paravento dell’innovazione tecnologica, le potenzialità dell’agricoltura con buona pace di un celebre cognato come i tanti altri cognati che in varie epoche hanno contraddistinto la scena politica indigena.