L’ex leggenda italiana è stata colpita da un tumore al pancreas, di cui era affetto dal 2017. Muore a soli 58 anni, pochi giorni dopo la morte di Mihajlovic e Pelé
Il calcio è di nuovo in lutto. Dopo le sfortunate morti di Mihajlovic e Pelé, il leggendario ex calciatore italiano Gianluca Villi è morto. L’ex centravanti di Sampdoria e Juventus ora capo delegazione degli Azzurri aveva 58 anni e da tempo era in cura per un cancro al pancreas. L’ex calciatore era ricoverato a Londra. “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”, il commosso ricordo della famiglia affidato a una nota.
“Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”, aveva comunicato Vialli il 14 dicembre scorso, annunciando il ritiro temporaneo per motivi di salute. “L’obiettivo – spiegava – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”, scriveva Vialli. Poi l’aggravarsi delle condizioni e il ricovero a Londra.
L’ex attaccante lombardo di Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, costretto a lasciare lo staff tecnico di Roberto Mancini a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni, non è riuscito a vincere la battaglia contro il tumore al pancreas e, dopo un periodo di tregua in seguito alle terapie, la malattia è tornata con prepotenza a non lasciargli scampo. Con Vialli se ne va uno dei giocatori più iconici e di successo del panorama calcistico italiano. Le sue ex squadre hanno voluto salutarlo…
La famiglia di Vialli ha confermato la morte dell’ex campione con una nota. “È con incommensurabile tristezza che annunciamo la morte di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia, si è spento dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che in questi anni lo hanno sostenuto con il loro affetto: il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”.
Nato a Cremona, Vialli ha iniziato la sua carriera con la Cremonese nel 1980 e dopo quattro stagioni è passato alla Sampdoria (1984), dove ha conosciuto il tecnico azzurro Roberto Mancini, con il quale ha stretto un’amicizia che va oltre il campo di gioco. I due uomini sono entrati nella storia vincendo l’unico scudetto (1991) che il Genoa conserva nella sua bacheca, oltre a tre Coppe Italia (1985, 88 e 89) e una Supercoppa Italiana (1991). Ha giocato a livello internazionale dal 1985 al 1992, totalizzando 59 presenze e 16 gol. Si è classificato terzo nella Coppa del Mondo 1990 in Italia e ha raggiunto le semifinali dell’Euro ’88.
“Sono profondamente addolorato – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane”.
“Lo sport italiano e il calcio in particolare oggi hanno perso un campione ma soprattutto un uomo tutto di un pezzo. Non ci sono parole per descrivere la tristezza che in questo momento ha assalito tutti noi. Quel suo abbraccio a Wembley con Mancini agli Europei dello scorso anno resta un’immagine indelebile dei valori dello sport ispirati dall’olimpismo. Ma proprio per questo c’è un’altra immagine che vorrei ricordare. Quella del 26 febbraio 2006, quando Vialli, assieme ad altri illustri campioni, portò la bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei Giochi Invernali di Torino 2006, unico calciatore ad aver avuto questo onore. A nome dello sport italiano e mio personale sono vicino alla famiglia ricordando le infinite emozioni che ci ha regalato Vialli. Ciao Gianluca!”. Queste le parole del Presidente del Coni, Giovanni Malagò, dopo scomparsa di Gianluca Vialli.
Anche il Presidente Umberto Calcagno, i Vicepresidenti Davide Biondini, Sara Gama e Giorgio Gaggioli, il Direttore Generale Gianni Grazioli e tutto il Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana Calciatori, “si uniscono al dolore della famiglia Vialli per la prematura scomparsa di Gianluca, grande campione, ex consigliere ed esempio per tutti noi”.