di Caterina Iannelli
Ah, gennaio! Quel mese magico in cui il cielo è sempre più blu, le strade sono affollate da buoni propositi e il nostro frigorifero strabocca di avanzi natalizi. È il periodo dell’anno in cui ogni essere umano (sì, anche tu) si sente invincibile e pronto a cambiare il mondo o quanto meno a cambiare il proprio stile di vita. Eppure, come ogni anno, i buoni propositi si rivelano per quello che sono: promesse fatte con il cuore colmo di entusiasmo e con il cervello che nel frattempo sta già pensando a come aggirarle. Ma non temete cari lettori perché il fallimento dei buoni propositi è una tradizione tanto consolidata quanto il pandoro a capodanno. E se non lo avete ancora fatto, ecco la guida definitiva su come farlo con stile.
“Perderò peso”: l’intramontabile classico.
Ogni gennaio inizia con la solita promessa: “Quest’anno vado in palestra, smetto di mangiare carboidrati e mi trasformo in una versione più tonica e felice di me stesso!”. Poi arriva il 2 gennaio, la palestra è affollata, le attrezzature sembrano tutte occupate da altri che “stanno cercando di cambiare la loro vita” e tu, invece, ti ritrovi a pensare che forse una corsetta sul tapis roulant è un po’ troppo impegnativa. E così, dopo tre giorni di allenamento intenso (composto principalmente da un’ora di stretching e una pausa di 20 minuti al distributore di snack), ti rendi conto che forse non è il momento giusto per diventare il prossimo protagonista di una pubblicità di fitness. Ma niente paura! La soluzione è semplice: basta cambiare la dieta. Sì, quella dieta che prevede solo insalata e acqua per una settimana, ma che poi diventa “una pizza margherita e due birre, tanto è giovedì”. Ed ecco che il primo buono proposito è già lì che ci saluta accanto alle cinque sigarette in meno che non avremmo dovuto fumare più.
“Sarò più produttivo “. Se anche tu per secondo nome hai procrastinator allora stai leggendo le righe giuste. Ogni anno, con la stessa grinta di un CEO di una startup che non ha mai visto una giornata di ferie, promettiamo a noi stessi che “Quest’anno sarò incredibilmente produttivo!”. Iniziamo con il creare una lista infinita di cose da fare, suddivisa in sotto-compiti dettagliati e obiettivi settimanali. La sensazione di potenza è incredibile. Poi arriva il 3 gennaio e ti accorgi che quel foglio pieno di obiettivi sembra più una mappa del tesoro che una lista di cose da fare. E mentre l’energia iniziale svanisce insieme alla tua voglia di fare un improvviso attacco di “guarderò il telefono per solo cinque minuti” che poi diventano due ore. All’improvviso ti trovi a passare più tempo a cercare la foto perfetta per il tuo stato di WhatsApp che a fare effettivamente qualcosa. Eppure giuriamo a noi stessi che “Domani sarà il giorno in cui conquisterò il mondo!” (soprattutto dopo il caffè delle 11).
“Quest’anno smetto di fare shopping online. Basta con gli acquisti impulsivi!”. La promessa, naturalmente, dura esattamente 48 ore. Poi arriva l’offerta imperdibile. “Solo oggi! 50 per cento di sconto su quella giacca che non avevo mai pensato di voler ma che ora sembra proprio ciò di cui ho bisogno!”. E come ogni vero appassionato di shopping non solo clicchi “Acquista ora” ma lo fai con la stessa determinazione di chi sta completando un sudoku. Il tuo cesto pieno di articoli che non ti servivano affatto ti fa sentire un po’ come un eroe moderno, un “acquirente consapevole” che ha appena fatto un affare. E così tra un “non compro più” e un “ok, solo questo ultimo acquisto” il tuo saldo di carta di credito diventa un po’ più triste, ma tu sei felice. L’unico vero fallimento? Non aver ordinato anche quella tazza con scritto “Caffè è vita”, che ora ti manca.
E infine c’è l’immancabile: “Quest’anno sarò una persona migliore!”. Questa, amici miei, è la promessa che ti fa sentire come un eroe, come se avessi appena vinto il premio Nobel per la pace. Ma poi tra una litigata con il vicino per il parcheggio e il risentimento verso il collega che mangia sempre la tua insalata ti accorgi che migliorare come persona è un progetto decisamente più impegnativo di quanto pensassi.
Ma non importa perché siamo tutti esseri umani. E quando qualcuno ti chiede come vanno i tuoi propositi, puoi sempre rispondere con un sorriso e una risata nervosa. Perché, come ogni anno, la verità è che non è tanto il proposito che conta, quanto il viaggio. E in fondo il viaggio di quest’anno include un sacco di pizza, serie TV e shopping online.
E poi chi l’ha detto che fallire con eleganza non sia il miglior proposito di tutti?